Non ho mai creduto nel destino, di conseguenza sono fortemente convinto che il nostro percorso di vita sia dettato, prima di tutto, da una enorme dose di fortuna, poi dalle scelte personali che continuamente siamo costretti ad affrontare così come dalla casualità degli eventi. Ecco, una cosa che mi ha sempre affascinato sono certi incontri, diciamo casuali. Quegli incontri fatti con persone, che tu, nel momento stesso in cui le conosci, ti rendi conto della affinità elettiva che si crea immediatamente. A volte la chiave di questi incontri casuali ha un nome, nel mio caso, riguardo alla storia che sto raccontando, il nome è Nicoletta. Infatti in quel periodo, nel lontano 2008, a causa della mia insana passione per il canto, frequentavo già da diversi anni un coro e avevo anche iniziato a cantare, con mia grande gioia, in un gruppo rock: I Delirium Tremens! Il nome del gruppo però cambiò presto nel più orecchiabile Just for Kicks! Spinto dal vano desiderio di migliorare le mie modeste doti canore, frequentavo un corso di canto in una scuola di musica Imolese e la mia insegnante era appunto la bravissima Nicoletta Zuccheri, la quale mi propose di partecipare ad un laboratorio di canto insieme ad altre persone, per sperimentare coralmente canzoni di vario tipo. Accettai. La casualità stava lavorando, fino al punto, pensandoci, di non farla sembrare nemmeno casualità. Tra gli allievi partecipanti a questo laboratorio c’era anche una coppia molto simpatica e divertente, con cui si instaurò subito un bel feeling, Stefania e Andrea. Tra una canzone e l’altra, tra una risata e l’altra, tra una chiacchera e l’altra, Andrea mi disse che il suo hobby, anzi, la sua passione principale era suonare la tastiera, infatti aveva suonato in diverse situazioni, ma al momento non stava suonando in nessun gruppo.
La casualità quando ci si mette è capace di cose incredibili. In altre parole io non credevo alle mie orecchie, perche proprio in quel periodo, il tastierista del nostro gruppo ci aveva lasciato, sebbene per fortuna sua non nel senso necrologico del termine, e quindi cercavamo un nuovo tastierista. Dopodichè non passò molto tempo da li a trovarci a suonare insieme nei JFK.
E quello fu l’inizio, soprattutto di una solida amicizia, ma anche di una interessante collaborazione musicale che si manifestò in varie forme. Una di queste forme ha a che fare con la scrittura. Infatti fin da ragazzino ho sempre amato scrivere poesie e storie spesso autobiografiche, ma soprattutto poi crescendo mi sono focalizzato su testi di canzoni accumulando nel corso degli anni un discreto quantitativo di materiale. Quello che serviva era un musicista spigliato, brillante e creativo, che trovasse poi qualche interesse nei miei testi. Cosa realisticamente improbabile per non dire statisticamente impossibile!!! Però, quello che è successo in realtà, è che Andrea era proprio la persona con tutte queste caratteristiche, anzi, lui poi scoprì col tempo di avere anche una notevole attitudine per elaborare i testi. Ma la casualità a volte sa essere professionale oltre ogni limite.
Infatti Andrea mi parlò spesso di suo cugino di Prato, Alessandro. Musicista, arrangiatore, cantante. Mi parlò e mi fece ascoltare “Frames” il bellissimo disco strumentale che avevano fatto insieme. Del gruppo musicale dal nome geniale di ”Edipo e il suo complesso”e li andammo anche a sentire dal vivo in un teatro di Prato. Nel frattempo, il caso si stava organizzando per far nascere una situazione che ci avrebbe segnato per un bel po’ di tempo. Io cantavo nella sezione dei “bassi” nel coro “Casual Gospel” di CSPT e a noi piaceva molto, con il pretesto di studiare le nostre parti, trovarci come dei carbonari non per complottare, ma soprattutto per fare le seguenti cose: mangiare, bere, “soprattutto vino” ridere tantissimo, mettere in musica alcuni testi demenziali scritti da me e cantare anche alcuni pezzi Gospel un po’ fuori dagli schemi del nostro coro. Ci eravamo dati anche un nome molto ironico che era poi il titolo di un film molto bello di cui ci piaceva molto la colonna sonora: “Lady Killer”. Fu proprio ad un concerto del coro in cui la nostra maestra ci diede la possibilità di cantare un pezzo Gospel a modo nostro, la canzone era “Joshua fit the battle of Jericho”, che ci notò dal publico una persona, Sabina, che noi non conoscevamo ancora e che tempo dopo incontrò Antonio e Francesco, due componenti dei Lady Killer, in un BeB a San Martino in Pedriolo, dove andavamo spesso a sentire concerti dal vivo a tema sempre diverso, in una piccola sala con pianoforte a coda in una atmosfera davvero meravigliosa. Disse loro che avrebbe voluto organizzare un gruppo vocale swing per una serata musicale anni 50. Mi proposero la cosa e a me sembrò subito piuttosto interessante, però siccome 1’idea era di essere in cinque, mancava una persona.
Io frequentavo Andrea, musicalmente parlando, da un po’ di tempo e conoscendo la sua simpatia immediata e brillantezza di spirito, il suo ottimo orecchio musicale, non ho avuto dubbi nel proporlo come quinto elemento. Nascevano così i Tippy Tay Swing. Insieme abbiamo poi fatto tantissimi concerti ed è stato un periodo della nostra vita davvero molto divertente e ricco di emozioni molto intense. In quel periodo ci fu anche la necessità di sistemare alcune delle nostre basi musicali, arrangiare un paio di pezzi che avevamo scritto e fare delle registrazioni vocali e questo ci permise anche, grazie ad Andrea, di conoscere meglio il suo simpaticissimo cugino Alessandro e la sua grande professionalità come arrangiatore. Nel frattempo io e Andrea avevamo iniziato a vederci ogni tanto per trovare qualche idea musicale ai miei testi. La sensazione comune era che stessero nascendo cose abbastanza interessanti, fino al punto di prendere la decisione di iscriversi alla SIAE e registrare alcune canzoni. La preziosa collaborazione di Alessandro non tardò molto ad arrivare e questo contribuì ad alimentare l’entusiasmo che già non ci mancava.
Il Terzo Movimento stava nascendo! In conclusione, avevamo abbastanza materiale per far nascere un disco tutto nostro.